Post in evidenza

Come sopravvivere al pranzo di Natale
con un disturbo intestinale

Natale: odi et amo

Le feste di Natale, da sempre dividono in due categorie le persone: c’è chi le ama spudoratamente e chi le detesta o tollera molto poco, ma esiste una terza categoria, della quale nessuno parla mai: gli affetti da disturbi cronici intestinali.
Quando si soffre di un disturbo intestinale, i continui pranzi e cene possono diventare fonte di stress.

E così c’è la zia, quella che non vedi da tempo che ti rimarca quanto sei dimagrito rispetto lo scorso anno, la nonna che continua a proporti cibo che tu non sai più dove mettere , ma come puoi dire di no alla lasagna al ragù della nonna?

La suocera invece, continua a domandarti come mai non puoi mangiare il lattosio, e perchè mai non assaggi due mozzarelline, in fondo che male ti possono fare?
E poi la pasta, la torta salata, il tacchino ripieno, il pandoro, il panettone o perchè no della frutta candita ricoperta di cioccolato fondente al pistacchio.

“BASTA!” la tua mente vorrebbe urlare, non hai voglia di spiegare che soffri di colon irritabile, perchè si sa dai! sono tutte scuse quelle cose lì, nulla di troppo importante.

Ecco, io dico “NO” all’ansia e allo stress per il pranzo del 25, dico “GODITELO” anche tu e festeggia in modo sereno, senza dover correre a bagno poco dopo.

Ecco i miei consigli (non richiesti) per sopravvivere ai pranzi di Natale senza uccidere la zia di terzo grado.

Vai sul sicuro

Solo tu ti conosci davvero e comprendi i movimenti del tuo intestino e i suoi gusti in fatto di cibo.
Per questo pranzo non “strafare”, meglio poco ma buono, come dice il detto!

Se tra le pietanze in tavola ci sono cose che non puoi mangiare o ne hai il timore, buttati sul sicuro: scegli gli alimenti più consoni a te e al tuo intestino, non è questo il momento ideale per sperimentare, avrai tempo per questo, oggi prediligi i cibi che conosci meglio.
Evita pietanze eccessivamente elaborate e prediligi la semplicità.
Non sentirti in difetto per questo, ti stai solo concedendo di passare un pranzo in famiglia in modo del tutto sereno.

Impara a dire di NO

Se sei sazio e ti viene offerto ancora cibo, puoi dire di NO.
Se non ti va di assaggiare il dolce tipico del Guatemala che ha portato lo zio dal suo viaggio di lavoro, puoi dire di NO.
Se non ti va qualcosa presente nel menù, in modo gentile ed educato, puoi dire di NO.

Non sentirti in dovere di spiegare a tutti i presenti i tuoi problemi di salute, non sei obbligato e non è un tuo obbligo.

Sii chiaro con chi è in cucina: se sei stato invitato al pranzo di Natale, significa che la tua presenza è gradita, dunque non sarà un problema per l’ospitante metterti a tuo agio con un menù adatto anche alle tue esigenze e ai tuoi bisogni.

Basterà concordarlo anticipatamente: la cucina italiana è ricca di prelibatezze, non sarà un problema creare qualche alternativa ad Hoc per te!

Non sentirti in colpa, mai.

Non è colpa tua!
Sentiti libero di portare da casa un tuo “comfort food”, qualcosa che ti fa stare sereno e che sai che mangerai: la tua pasta gluten free, il tuo pane, le tue gallette etc..
Che male c’è? non stai costringendo nessuno a mangiarle, le stai usando per te.
Non sentirti in colpa per i tuoi disturbi intestinali, MAI.

I curiosi potranno fare domande, è vero, ma potrai rispondere con gentilezza se ti andrà, o potrai liquidare con un banalissimo “Sono allergico a…”
Chissà perchè, la mia esperienza personale mi ha insegnato che un’ “allergia” viene vista di buon grado rispetto ad un’ “intolleranza” o un problema specifico.

Dunque sì, sono allergico. E chissenefotte!

Alternative se sei tu ad ospitare

E se invece sei tu ad organizzare il pranzo? tanto meglio!

Potrai studiare a tavolino un menù che si sposa bene con le tue necessità e che sia allo stesso tempo gustoso ed appagante per gli invitati.
Potrai alternare piatti che consumerai anche tu a qualche piatto solo per gli ospiti.

Crea antipasti sfiziosi gluten free per tutti: nessuno noterà la differenza!
Prova a preparare dei dolci o un pandoro fatto in casa: è sempre bello mangiare qualcosa fatto con le proprie mani e condividerlo con gli altri.
Al posto della frutta secca o candita, potresti proporre dei semi di finocchio confettati: si trovano in alcune erboristerie, sono dolci, ma hanno un’azione carminativa che aiuta la digestione.

Nel pomeriggio puoi proporre un “tisana party” a tutti gli invitati: sono sicura che in una fredda giornata post abbuffata, una bella tisana potrebbe essere un’idea che fa piacere a molti!

Rispetto. Amore. Gentilezza

Queste sono le parole d’ordine per sopravvivere ai pranzi e alle cene di Natale:
Rispetto per te stessa/o e il tuo corpo
Amore verso te stessa/o che ti permette di scegliere davvero cosa ti fa bene e cosa può farti vivere serenamente le feste
E infine la gentilezza: sii sempre gentile nel rifiutare un cibo, nel rispondere alle domande o nel fare una richiesta specifica.

Siamo a Natale, tutti meritiamo di viverlo serenamente, anche il tuo intestino!

Najla

IG najla_naturopata



Post in evidenza

MI PRESENTO

Eccomi qui! sono Najla e sono una Naturopata di Torino e amo la vita.
Per molti anni ho sofferto di disturbi intestinali severi che hanno compromesso in più occasioni la mia qualità di vita e mi hanno portata a vivere momenti dolorosi e difficili che hanno fortemente influenzato il mio carattere e il mio percorso lavorativo.

Mi sono diplomata in Naturopatia dopo 4 anni di studio intenso e esperienza sul campo della medicina olistica e del benessere naturale.
Ho scelto di diventare Naturopata, perchè nella Naturopatia ho trovato la mia strada verso un intestino felice e ora voglio condividere con te il mio sapere ed aiutarti a raggiungere quel delicato equilibrio per stare bene con il tuo corpo.

Per anni mi sono sentita dire che “non avevo niente” e che soffrivo di “colon irritabile”, ma nessuno mi ha mai spiegato davvero in cosa consisteva questa sindrome e cosa avrei dovuto fare per combatterla e avere una vita serena.

Bisogna sempre avere in mano gli strumenti giusti per ottenere dei risultati, oltre ad una grandissima dose di buona volontà e pazienza.

Attraverso le mie consulenze ti fornisco gli strumenti e creo il tuo piano personalizzato per riuscire a stare bene davvero e a risolvere quei disturbi che per tanto tempo ti hanno rovinato le giornate, sia che essi dipendano dall’intestino oppure no.

Ricevo a Torino e provincia, ma seguo anche clienti Online, con la stessa metodica, utilizzando la tecnologia a nostra disposizione.

Puoi contattarmi via mail a massaronajla@gmail.com oppure seguirmi sui mie canali social:

instagram: najla_naturopata

Fb: Najla Massaro Naturopata

Najla

Be yourself; Everyone else is already taken.

— Oscar Wilde.

This is the first post on my new blog. I’m just getting this new blog going, so stay tuned for more. Subscribe below to get notified when I post new updates.

Disturbi intestinali e vacanze estive: come organizzarsi e cosa mettere in valigia

Ogni anno la stessa storia, vuoi staccare la spina e rilassarti in qualche località turistica, ma i problemi intestinali ti mettono agitazione e il viaggio diventa un incubo, ho ragione?

Quando si soffre di colon irritabile preparare le valigie all’ultimo minuto e partire all’avventura non è sempre possibile, anzi, spesso il viaggio è causa di ansia anticipatoria.
La preoccupazione di non trovare un bagno in caso di urgenza, di stare male lontano da casa e dalle proprie sicurezze, o ancora di non poter trovare cibo adeguato alle proprie esigenze, infatti, può compromettere la vacanza ancor prima di partire.
Se, inoltre, aggiungiamo che in estate spesso i sintomi di IBS si acutizzano a causa dell’eccessiva temperatura, si innesca un circolo vizioso che può portare alla rinuncia della vacanza.

In questo articolo ti spiego i piccoli accorgimenti che puoi attuare per vivere il viaggio più serenamente e cosa, per mia esperienza, non deve mancare nella valigia di un intestino irritabile.

Microbiota e temperature estive

Iniziamo col dire che, in estate, a causa delle elevate temperature, capita molto spesso di avere un peggioramento dei disturbi: aumentano il gonfiore addominale, la stitichezza o la diarrea, diminuisce la capacità digestiva e viene alterata la regolarità intestinale.

Il caldo, infatti, favorisce la proliferazione della flora batterica nemica dell’intestino, mentre la temperatura fresca montana alimenta la crescita dei batteri buoni.
Inoltre, in estate esponiamo l’intestino a numerosi sbalzi di temperatura a causa dell’aria condizionata e consumiamo bevande da frigo o con ghiaccio e alimenti tendenzialmente più freddi.

Come organizzarsi per una maggiore serenità

Sicuramente ci sono piccole strategie e accortezze che possiamo mettere in atto mentre decidiamo la meta o la compagnia del viaggio, che ci aiuteranno a rimanere mentalmente più sereni.
Ecco cosa consiglio:

  • Vacanza all’estero: prima di decidere la meta informati sul paese che vorresti visitare, devi tenere conto soprattutto di questi aspetti: cucina, tradizioni e igiene
  • Vacanza in Italia: chiedi sempre nell’hotel in cui alloggerai se la cucina può adattarsi alle tue (eventuali) intolleranze alimentari oppure scegli un appartamento con cucinino o un
  • Compagnia: scegli di viaggiare con qualcuno con il quale ti senti a tuo agio
  • Fissa obiettivi raggiungibili: parti con mete più vicine a ciò che ti fa stare sereno/a, ad esempio evita all’inizio posti in cui la cucina è molto speziata e potrebbe quasi sicuramente crearti disagio.
    Scegli mete in cui hai sempre un’alternativa e sai che potrai muoverti e mangiare anche tu liberamente.

Cosa non deve mancare nella tua valigia

Viaggiare è un’esperienza meravigliosa, alla quale nessuno dovrebbe rinunciare!
Purtroppo però, non è altrettanto bello viaggiare in compagnia e soffrire di meteorismo, avere una colica sull’aereo o avere la candida dopo pochi giorni di mare.
Negli anni ho imparato a fare una vera e propria cernita di cosa portare o no in vacanza con me e molto spesso queste cose mi sono state utili o necessarie, motivo per cui penso che sia un bene inserirle in valigia.

Ecco cosa mettere in valigia (secondo me) se soffri di un disturbo intestinale:

  • Medicinali di emergenza: è bene avere dietro le essenziali, magari non le userai, ma sapere di averle ti fa vivere più serenamente il viaggio.
  • Probiotici: in particolare il Saccaromyces Boulardi, utilissimo in caso di diarrea del viaggiatore
  • Enzimi digestivi naturali: in posti con cucina diversa dall’italiana, possono aiutarvi nella digestione dei pasti
  • Gel e crema vaginale con sostanze antibatteriche e lenitive: le donne possono soffrire spesso di candida al mare e il rischio è maggiore se si soffre anche di colon irritabile
  • Rimedi per la stitichezza: la stipsi è frequente durante i viaggi, consiglio di aumentare l’introito di fibre e acqua portare con sé semi di lino o del magnesio supremo

Questi sono i principali elementi che non dovrebbero mai mancare nella valigia del viaggiatore con problemi intestinali, ma ognuno può avere le sue necessità.

Porta con te tanta serenità e voglia di scoprire nuovi mondi, apriti al cambiamento e il tuo intestino ti seguirà!

Buon viaggio e buone vacanze!

Najla

Dieta low Fodmap

dieta low fodmap: alimenti da evitare, limitare e quelli concessi

La dieta Low Foodmap è stata studiata per aiutare a ridurre il gonfiore addominale e i sintomi derivanti dal colon irritabile o colite spastica e consiste nell’evitare alcuni cibi per un periodo di tempo limitato, per poi reintrodurli gradatamente, come una sorta di “svezzamento”.

Che cos’è la dieta Low Fodmap

L’acronimo Fodmap, sta per Fermentable Oliogo-di and Mono – Saccharides and Polyols, ed indica alcuni tipi di carboidrati, presenti in numerosi alimenti, che possono peggiorare la sintomatologia dell’ IBS, ossia dell’intestino irritabile.
In particolare bisogna fare attenzione ai cibi contenenti fibre legnose, zuccheri raffinati e amidi perchè queste molecole non vengono assorbite nell’intestino e subiscono processi di fermentazione, tuttavia si tratta di alimenti benefici per la nostra salute, che chi non è affetto da IBS deve regolarmente assumere tramite la dieta.
E’ strettamente consigliato essere seguiti da un nutrizionista esperto, poiché dopo la prima fase, che consiste nella eliminazione dei cibi appartenenti alla categoria fodmap, segue quella di reintegro degli alimenti in modo graduato.

Quali sono i cibi ad alto contenuto fodmap?

Ecco una breve tabella dei cibi ad alto contenuto fodmap da evitare, quelli da limitare e quelli ammessi

CIBI DA EVITARE

Frutta: mele, pere, more, ciliegie, fichi,cachi, mango, pesche, prugna, anguria
.Verdura: aglio, cipolla, funghi, porri, carciofi, crucifere, topinambur, asparagi, funghi

Latticini con lattosio, kefir

Frutta secca: anacardi, pistacchi, bacche di goji, frutta secca

Legumi

Bevande: succhi di frutta, camomilla, tisana al finocchio

Dolcificanti: miele, sciroppi di agave, fruttosio e glucosio sciroppi
Salse: ketchup, hummus

Cereali: con glutine, kamut, orzo, segale, farro, farina di lupino

CIBI DI LIMITARE

Frutta: cocco, avocado, melograno

Verdura: sedano, patate dolci, barbabietola rossa, taccole, mais, cavolo verza, finocchio

Latticini: solo ricotta

Frutta secca: mandorle, nocciole e uvetta


Legumi: ceci, lenticchie rosse

Bevande: tè nero, acqua di cocco, succo di arancia

Dolci: cioccolata al latte o bianca

Salse: aceto balsamico

Cereali: amaranto, fiocchi di mais e avena

CIBI PERMESSI

Frutta: banane, kiwi, arance, limoni, fragole, mirtilli, ananas, melone
Verdura: carote, zucca, lattuga, cetriolo, zucchine, pomodorini, melanzana, finocchio, peperone

Latticini: senza lattosio, yogurt di capra, formaggi stagionati, burro
Frutta secca e semi: noci, pinoli, sesamo, semi di chia,

Legumi: solo in scatola e con moderazione
Bevande: latte di soia, latte di mandorla, latte di riso, latte di canapa, tè verde o bianco,
Dolci: marmellate di frutta, cioccolato fondente, zucchero canna o bianco
Condimenti: olio, erbe, salsa di soia, aceto di mele
Cereali: riso, miglio, quinoa, mais, saraceno, sorgo, teff



4 Consigli per combattere la stipsi

La stitichezza o stipsi è una problematica frequente, che porta grossi disagi e problemi a chi ne soffre.
Un intestino in salute e perfettamente funzionante, dovrebbe espellere le feci 1/2 volte al giorno, ma poiché è molto difficile che ciò accada, rientra nella normalità evacuare a giorni alterni, mentre si parla di stipsi quando le evacuazioni si riducono a 1/2 a settimana.

Le persone che soffrono di stitichezza cronica riportano sintomi come gonfiore, nausea, in alcuni casi dolori addominali e cattiva digestione.
Poiché l’evacuazione è condizionata da numerosi fattori, quali: l’alimentazione, l’ansia e lo stress ed addirittura alcuni medicinali, la stipsi occasionale è molto frequente, ma basta correggere le cattive abitudini per migliorare la situazione.
Si parla invece di stipsi cronica, quando il problema si ripete in modo continuativo causando non pochi problemi.

Conseguenze della stipsi cronica

Evacuando in modo scorretto, l’intero organismo ne risente notevolmente.
Quando non riusciamo a liberare l’intestino correttamente, infatti, accumuliamo e tratteniamo all’interno dell’intestino tenue numerose tossine, che ristagnando autointossinano l’organismo.
I principali disturbi causati dalla stipsi sono: gonfiore addominale, addome teso e contratto, nausea, difficoltà a mangiare e digerire, dolori addominali in alcuni casi ,senso di non svuotamento del retto e emorroidi.
Molte persone ricorrono all’utilizzo di lassativi per liberare l’intestino, un’abitudine scorretta dato che a lungo andare i lassativi portano ad un peggioramento della stipsi stessa.

I lassativi, infatti, rendono le feci liquide e facilitano l’evacuazione, ma allo stesso tempo, non stimolano i recettori meccanici presenti sulla mucosa intestinale, che sono i responsabili della contrazione intestinale e, quindi, dell’evacuazione.
I purganti “addormentano” questi recettori chimici, che tenderanno a non funzionare più e quindi l’intestino diverrà come dipendente da queste sostanze, smettendo di funzionare.
D’altronde, “Chi glielo fa fare?!”

4 Consigli pratici per la stipsi

  • BEVI e MANGIA CORRETTAMENTE: la prima cosa è idratare l’intestino per rendere le feci morbide, mentre la seconda è aumentare l’introito di fibre, frutta e verdura nella propria alimentazione.
    Se avete un intestino irritabile dovete puntare tutto su fibre solubili (le zucchine ad esempio!) , se l’intestino non è sensibile invece, fibre più dure come il riso integrale o i carciofi sono ottimi alleati!
  • FAI MOVIMENTO: muoversi stimola la peristalsi e quindi la defecazione ed inoltre abbassa il livello di cortisolo, “l’ormone dello stress”, che spesso può essere anch’esso causa di stipsi.
  • RESPIRA CORRETTAMENTE: respirare è fondamentale! la respirazione diaframmatica permette al diaframma di alzarsi e abbassarsi.
    Ogni volta che si abbassa comprime gli organi addominali, effettuano un massaggio che stimola la peristalsi.
  • INTEGRAZIONE: solo perchè i lassativi sono controindicati, non significa che non ci siano altri integratori che possano aiutare in caso di stitichezza!
    Le mucillagini, ad esempio, aumentando la massa fecale stimolano quei famosi meccanocettori di cui abbiamo parlato sopra! Fanno parte di questa categoria (malva, semi di lino, psillio)
    Altre piante che favoriscono la liberazione dell’intestino sono la Betulla pubescens, molto usata nel bambino, oppure il mirtillo rosso, che oltre ad essere antibatterico, regola la peristalsi intestinale.




Yoga e intestino

“Che cos’è secondo te lo Yoga?”

Questa è la domanda che ho fatto prima della stesura di questo articolo a diverse persone ottenendo risposte di ogni genere.

“Per me lo Yoga è meditazione” “Secondo me è una tecnica di rilassamento di corpo e mente” “E’ uno sport non intenso” “Lo yoga è uno stile di vita. E’ benessere, equilibrio e spiritualità.”

La parola “Yoga” deriva dal termine sanscritto Yuj, che significa “unire”, “unione” poiché esso unisce il corpo e la mente, ma anche gli individui tra di loro e l’individuo con la coscienza universale.

In molti definiscono ancora lo yoga come una sorta di ginnastica e stretching per ridurre lo stress, in realtà lo yoga è molto più di una semplice ginnastica, è un percorso di crescita personale che porta alla consapevolezza di sé e all’armonia con noi stessi e con ciò che ci circonda.

Lo Yoga comprende principalmente esercizi fisici durante i quali si praticano le “asana” ovvero le posizioni, esercizi di respirazione “pranayama”, grazie ai quali si impara a prendere coscienza del proprio respiro. E’ importante sapere che TUTTI possono praticare yoga, poiché non serve essere flessibili ed elastici, nello yoga non esiste competizione, ma esiste un profondo ascolto di sé stessi e del proprio corpo.

Ho deciso di approfondire la correlazione che può esserci tra yoga ed intestino, facendo una breve intervista alla mia insegnate di yoga Chiara, essendo io una giovane praticante di yoga, ma non un’esperta in questa disciplina.

ecco a voi.

Ciao Chiara, come può lo yoga influenzare il benessere dell’intestino?

Come dici sempre tu su questo blog, intestino e cervello sono strettamente collegati, tant’è che si influenzano a vicenda ed il disequilibrio di uno porta quasi sicuramente al cattivo funzionamento dell’altro. Lo Yoga può aiutare a ristabilire un equilibrio a livello intestinale e a livello del sistema nervoso e di conseguenza può aiutare le persone che soffrono di alcuni disturbi intestinali a stare meglio.

In che modo?

Attraverso alcune posizioni yoga, che vengono chiamate Asana, si va a massaggiare l’intestino determinando numerosi benefici. Le posizioni di TORSIONE aiutano a risvegliare e massaggiare gli organi interni, ma bisogna stare ben attenti ad effettuare la prima torsione verso destra per stimolare il colon ascendente e poi a sinistra per massaggiare il colon discendente. Tra le posizioni di torsione facili da eseguire anche da principianti citiamo JATARA PARIVARTANAASANA e ARDHA MATSYENDRASANA.

Ardha Matsyendrasana

Sono efficaci anche tutte le posizioni di PIEGAMENTO e chiusura durante le quali si comprimono gli organi addominali, come ad esempio APANASANA, utilizzata in caso di stitichezza o MALASANA, posizione dello squat yogico che fa capire al corpo che è il momento di lasciare andare, oppure ancora BALASANA che crea una compressione addominale e massaggia gli organi interni.

Invece, la respirazione in che modo aiuta?

Il PRANAYAMA. ovvero le tecniche di respirazione yogiche riequilibrano il sistema nervoso e influiscono sulla digestione ad esempio UJJAYI, NADISHODANA o BHASTRIKA. Ma si consiglia la guida di un maestro, al fine di evitare effetti controproducenti per l’organismo in presenza di eventuali patologie.

Parlami di KAPALABATI, la respirazione che ci fai praticare ad ogni lezione

KAPALABATI è una pratica che risveglia tutto l’intero addome creando, attraverso espirazioni forzate delle onde simili a quelle prodotte dall’intestino e lo aiutiamo in questo modo a rimettersi in moto richiamando ossigeno e calore nella zona addominale.

Ed ora il MIO pensiero, come lo Yoga sta migliorando la mia qualità di vita

Pratico yoga in modo costante da circa 9 mesi, e mi domando come mai non ho iniziato prima! Lo yoga mi sta aiutando enormemente nella gestione delle mie emozioni, praticare yoga mi dona un enorme senso di benessere, lo paragonerei al “camminare sulle nuvole”, perché è così che mi sento al termine della lezione. Oltre ad una sensazione di rilassamento però, sto imparando a respirare correttamente e questo aiuta notevolmente il mio intestino, perchè finalmente è ossigenato nel modo corretto. Inoltre lavoriamo molto sul fisico, con asana sempre più difficili e impegnative, che mi portano una maggiore forza muscolare e anche una sana sfida con me stessa.

In conclusione, il mio consiglio è quello di provare a praticare yoga se avete dei problemi intestinali, ma fatelo in modo costante e non frequentate i corsi di yoga presenti nelle palestre, ma affidatevi ad una scuola vera di yoga e ad un’ insegnante che si occupi solo ed esclusivamente di quello.

Vi ringrazio enormemente per la lettura dell’articolo.

Un abbraccio,

Najla

La Mia Giornata No

La mia giornata no inizia con me nel letto che spalanco gli occhi di soprassalto mentre ancora sogno campi di gelsomini e fiori di calendula, e corro nel mio posto della casa in preda ai dolori, mentre ancora assonnata cerco di capire chi sono e dove sono.

Non ci metto molto a capirlo, i crampi alla pancia sono una sveglia bella tosta che mi riporta alla realtà: oggi sto male.

La giornata no è imprevedibile, arriva quando meno te lo aspetti e, almeno per me, non ha mai una correlazione con qualcosa che ho mangiato, bevuto o fatto, no, lei è proprio bastarda.

Durante la mia giornata no, che a volte si trasforma anche in una settimana no, ci sono poche cose da fare, la prima è accettare la situazione e la seconda e rendere la giornata il meno pesante possibile. Prendo i miei integratori e quella giornata non si scampa miei cari, l’unica cosa che voglio è che il dolore passi quanto prima, quindi prendo anche le mie medicine e sto a riposo.

La giornata no, è inutile nergarlo, è uno schifo totale.

In giornate così è facile essere disfattisti, pessimisti e, perchè no, pure un pò incazzati.

SIATELO. Davvero, siate incazzati quel giorno!

Ne avete il diritto.

La malattia oggi vi toglie la forza per lavorare, vi nega la possibilità di studiare o di uscire con le amiche, non fatevi rubare anche il vostro sacrosanto diritto di essere arrabbiati. La rabbia è una emozione, esattamente come la felicità.

Poveri mariti, fidanzati, madri, mogli, fratelli o sorelle che ci restano accanto nella giornata NO, sappiamo essere davvero antipatici, ma è così, oggi non vogliamo parlare con nessuno e vogliamo lamentarci per tutto il tempo che ci va, grazie di rimanerci accanto.

Nella mia giornata no, piango.

Succede, ebbene sì. Voi non piangete? Buon per voi.. Io devo sfogarmi.

Sono delusa, arrabbiata, sono triste e vedo tutto nero, quindi sì un bel pianto liberatorio me lo faccio, e pure volentieri.

Alcuni giorni, proprio come questo, scrivo. Ahhhhh! Che liberazione la scrittura! Posso buttare giù su carta i mille pensieri che assillano la mia testa, me ne libero un pò, il peso diventa più leggero. Non sapete scrivere? Allora dipingete! Cantate! Parlate! Urlate!

Fate ciò che vi viene meglio, ma vomitate da qualche parte il vostro caos, altrimenti il dolore peggiorerà.

Siamo arrivati così, tra un vaffanculo e un pianto, alla sera e la mia giornata no sta volgendo al termine.

Quello che vorrei dirti, a te, che mi stai leggendo, che sei arrivato fino a qui, è che so quanto è difficile. So cosa significano giornate di questo tipo, ti sembrano insuperabili, ma vorrei dirti: “Non Mollare!” non mollare la presa ora! Forse non te lo ricordi, ma hai già passato giorni come questo. Tu sei già stato all’inferno e sei tornato, tu sei meraviglia, e sei coraggio, e sei vita!

Voglio lasciarti con una poesia che amo tanto , recita così:

“So che è difficile

credimi.

So che sembra che non ci sia un domani

e che l’oggi sia il giorno

più difficile da passare,

ma ti garantisco che lo passerai.

Passerà il dolore

come sempre.

se gli dai tempo

e glielo permetti e allora lascialo andare

via

piano

come una promessa infranta.

Lascia andare.”

Non scordarti mai chi sei e le battaglie che hai superato,

ti abbraccio forte,

Najla.

.

Le 3 “R” per la disbiosi

Abbiamo visto che cos’è una disbiosi, ma non abbiamo affrontato l’argomento “come trattare una disbiosi intestinale”, ossia come ripristinare quell’equilibrio che è andato persone all’interno dell’intestino.

Per prima cosa voglio dirti di non soffermarti troppo sulla parola “Protocollo” perché , in realtà, in naturopatia non è una parola corretta in quanto ogni terapia viene poi adattata in base alla persona che si ha davanti.

Non esiste un intestino uguale all’altro, e quindi, quello che può dare giovamento ad una persona, potrebbe creare disturbi ad un’altra.

In ogni caso, in un intestino disbiotico, si segue la regola che io chiamo delle “3 R” ossia: Ripulire – Reimpiantere – Riparare.

Partiamo dalla prima fase: la pulizia intestinale.

Per effettuare una pulizia intestinale, che significa proprio ripulire il colon stimolando ovviamente l’evacuazione si possono usare diverse sostanze:

  • Le MUCILLAGINI: sono sostanze che a contatto con l’acqua si “rigonfiano” ed aumentano la massa fecale “spingendola” verso il retto. Si tratta di una pulizia meccanica. Sono molte le piante contenenti mucillagini e si possono assumere anche sotto forma di tisana.
  • Azione OSMOTICA/SALINA: si utilizzano sostanze che richiamano acqua all’interno dell’intestino. Personalmente la trovo già un po’ più aggressiva e la consiglierei solo ad una costituzione forte.
  • SACCAROMYCES BOULARDI: si tratta di un lievito che effettua una pulizia intestinale. Questa soluzione la preferisco perché è molto efficace ma al tempo stesso delicata e va bene sulle disbiosi fermentative.

L’utilizzo di veri e propri lassativi sono, è parer mio, decisamente sconsigliato.La seconda fase e la terza vengono fatte praticamente insieme ed è quella del Re- impianto e della Riparazione intestinale.

Il Re- impianto significa che vengono assunti probiotici con lo scopo di andare a “ripopolare” l’intestino di batteri buoni.

Per fare questo però è necessario associarli ai pre.biotici, che fungono da cibo per i batteri buoni. In generale prima si danno i Bifidi e successivamente i lattobacilli.

La riparazione, invece, è bene farla insieme al reimpianto, significa andare a riparare la mucosa intestinale, riducendo i danni createsi a causa della disbiosi e quindi in caso di Leaky Gut (Vedi articolo Leaky- Gut).

Per la riparazione esistono tante sostanze naturali, ecco a te i miei rimedi preferiti:

  • Gemmoderivato di Noce: La noce Gemme è rigenerante della mucosa intestinale e favorisce l’ impianto dei probiotici.
  • Glutammina: E’ un amminoacido che funge da carburante per gli enterociti, stimolandone la replicazione.
  • Zinco: Minerale importantissimo per la rigenerazione dei tessuti.

Mi raccomando, però, non dimenticatevi di seguire una dieta bilanciata e sana e di bere molta acqua, altrimenti la pulizia sarà inefficiente!

Leaky Gut Syndrome

Che cos’è la Sindrome dell’intestino permeabile o gocciolante detta anche Leaky Gut Syndrome?

L’intestino possiede una barriera che gioca un ruolo di difesa e di separazione tra il mondo esterno e quello interno, fondamentale per evitare che parassiti, microrganismi patogeni e antigeni alimentari possano entrare nel torrente circolatorio sanguigno.

Il primo elemento di difesa è costituito dal muco intestinale che agisce come barriera verso le sostanze patogene, ma anche da lubrificante per la motilità intestinale. Al di sotto del muco troviamo, invece, uno strato di cellule epiteliali di differenti tipologie come ad esempio: gli enterociti, le cellule del sistema immunitario e le cellule endocrine.

Non spaventatevi da tutti questi nomi complicati, sapete che per me l’importante è farvi capire il concetto, quindi continuate a leggere, non chiudete l’articolo, più avanti capirete tutto, promesso!

Tutte queste cellule dell’intestino agiscono come una barriera vera e propria e sono legate da delle giunzioni chiamate: “Giunzioni Aderenti o Adherens Junctions) e le giunzioni serrate altresì chiamate Tight junctions.

Queste giunzioni servono a tenere ben salde le cellule dell’epitelio così che non lascino passare sostanze patogene, ma anche le sostanze che servono al nostro organismo e che quindi devono essere assorbite! Esse, quindi, sono capaci di aprirsi e chiudersi, come se scivolassero l’una sull’altra. Ci sono situazioni in cui le giunzioni restano aperte e la “maglia” dell’intestino diventa porosa, non riuscendo più a controllare quali sostanze lasciar passare e quali no.

Questa condizione si chiama: Sindrome dell’intestino permeabile o Leaky Gut Syndrome.

In questa situazione l’intestino diventa un vero e proprio “colabrodo” e lascia passare materiale non digerito, patogeni e antigeni nel sangue e nel circolo linfatico. A questo punto si crea una risposta immunitaria e  il sistema immunitario si accende come una spia! Come se pensasse: “Ci sono sostanze tossiche nel sangue, devo attivarmi!” Il punto è che un sistema immunitario perennemente in allerta manda l’organismo in TILT!

La continua sollecitazione del sistema immunitario genera una infiammazione cronica e/o risposte autoimmuni.

Quali sono i sintomi dell’alterata permeabilità intestinale?

E’ da poco stata scoperta e quindi è da poco che viene studiata, porta alla comparsa di un numero di sintomi vastissimo, ecco i più frequenti:

  • Intolleranze alimentari, malassorbimento e dimagrimento
  • Avendo un malassorbimento viene a crearsi una carenza di vitamine e Sali minerali
  • L’infiammazione scatena il dolore addominale, reflusso, nausea, stitichezza o diarrea, colon irritabile
  • Reazione dermatologiche quali dermatiti, psoriasi, eczemi, eruzioni cutanee
  • Reazioni neurologiche: cattivo umore, stanchezza cronica, ansia, difficoltà di concentrazione
  • Ciclo irregolare o amenorrea
  • Patologie autoimmuni anche severe
  • Fibromialgia
  • Cefalee
  • Alterazioni tiroidee
  • Brain Fog: letteralmente “nebbia del cervello”, sta a significare uno stato di annebbiamento mentale e confusione mentale

Quali sono le cause della Leaky Gut?

  • L’uno protratto di alcuni farmaci come: antibiotici, inibitori di pompa, FANS o farmaci antinfiammatori, lassativi e cortisonici
  • Lo stress cronico perchè aumenta il cortisolo (ormone dello stress) e danneggia la barriera intestinale
  • Dieta inadeguata: povera di fibre e ricca di Junk Food o cibo spazzatura
  • Infiammazioni croniche dell’intestino tra cui: SIBO, Candidosi, parassitosi…

Ok, ora ti è chiaro?

Detto molto, molto semplicemente accade questo: l’intestino possiede una barriera protettiva tenuta salda da alcuni bottoncini. Quando (per vari motivi) i bottoncini saltano via, l’intestino rimane con alcuni buchi e lascia passare nel sangue tutte le tossine, ma anche le nostre sostanze nutritive, che invece ci servono per vivere bene! A questo punto si genera un circolo vizioso dove si crea un’infiammazione, la quale va ad attivare il sistema immunitario che diventa iper-reattivo a qualsiasi sostanza, comprese alcune molecole dei cibi e possono nascere delle malattie autoimmuni.

il circolo vizioso della Leaky Gut

Cosa possiamo fare per la Leaky Gut?

Combattere questa situazione che si è creata non sarà per niente semplice e per niente breve. Bisogna riparare l’intestino, come con i mattoncini dei Lego, bisogna andare a mettere mattoncino dopo mattoncino e riempire i buchi che si sono creati. Non spaventarti! Le cellule del nostro corpo si riproducono velocemente, ti basterà dargli il giusto nutrimento per farlo. Troverai tutti i rimedi utili per questo nell’articolo: Riparazione intestinale in “Rimedi Naturali”.

Come misurare la permeabilità intestinale?

Esistono due possibilità:

  1. La prima è fare il test del lattulosio e del mannitolo. Praticamente si bevono questi zuccheri e si raccoglie l’urina nelle ore successive.
  2. Dosaggio ematico o Fecale della zonulina

Sono tutti test molto particolari, con pareri contrastanti. Ci sono medici che non li condividono neanche, medici che preferiscono il test degli zuccheri e altri che si affidano alla misurazione della zonulina. Non saprei dirti quale sia meglio, personalmente ho effettuato quello del lattulosio e mannitolo.

Ti dico la verità però, puoi anche non fare questo test, se hai problemi intestinali importanti, quasi sicuramentre avrai la Leaky Gut, in forma più o meno grave. Effettuando il test del microbiota completo con Wellmicro come ti ho suggerito nell’articolo: “Disbiosi intestinale”, viene calcolato anche il livello di permeabilità intestinale.

Bene! Se sei arrivato alla fine di questo articolo un pò pesantuccio, ti faccio i miei complimenti e i miei ringraziamenti più sinceri!

Leggerai i rimedi naturali per sconfiggere l’intestino gocciolante?

Resta connesso con http://www.intestinofelice.com

Massaro Najla